Perio Tribune Italy No. 1, 2024
Il sondaggio parodontale in ambito di medicina legale odontoiatrica
/ L’applicazione del protocollo Clean&Seal nel trattamento delle tasche parodontoli: un case report
/ Terapia non chirurgica per un’efficace trattamento della parodontite e mucosite periimplantare
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PERIO TRIBUNE
The World’s Periodontic Newspaper
Gennaio 2024
www.dental-tribune.com
A nno XII, N. 1
Il sondaggio parodontale in ambito
di medicina legale odontoiatrica
Gian Piero Torresi
La parodontologia è il ramo
odontoiatrico che si occupa della
prevenzione, diagnosi, cura e mante-
nimento dei tessuti molli e duri del
dente. L’analisi dello stato di salute o
di malattia dei tessuti parodontali si
basa sulla presenza o sull’assenza di
una varietà di segni e sintomi, come
ulcerazione, flogosi, quantità di tartaro e placca, oltre all’anamnesi medica e dentaria, l’estensione e la configurazione della perdita di attacco
gengivale e di osso. Il mezzo fondamentale per fare diagnosi clinica
della malattia parodontale è la sonda
parodontale millimetrata che, applicata tra dente e gengiva lungo tutta
la circonferenza, ci permette di misurare la profondità delle tasche parodontali. La sonda parodontale viene
usata sia per il sondaggio iniziale che
per valutare la progressione o la re-
gressione della malattia in termini di
perdita di tessuto connettivale.
Il parodonto è costituito da gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare. È
considerato un’unità biologica funzionale, il cui ruolo è quello di mantenere il dente nel tessuto osseo mascellare e mandibolare e conservare
l’integrità della mucosa masticatoria.
Nel parodonto si differenziano una
gengiva libera, una gengiva aderente
o fissa e la mucosa alveolare. La gengiva è la parte di mucosa che ricopre
il processo alveolare e circonda la
porzione cervicale degli elementi
dentali erotti. La gengiva libera comprende le papille interdentali e il tessuto gengivale che circonda ad anello
il colletto dentale nei versanti vestibolare e linguale, estendendosi fino
al solco gengivale libero (presente in
circa il 50% dei casi), depressione lineare che separa la gengiva aderente
dalla gengiva libera. Tale solco è situato allo stesso livello della giunzione amelo-cementizia del dente, è
maggiormente pronunciato sul lato
vestibolare ed è più frequente negli
incisivi e premolari inferiori, meno nei
molari inferiori e premolari superiori.
Il solco gengivale libero generalmente è arrotondato e nella gengiva
clinicamente sana si può osservare
una fessura a forma di V che permette l’inserimento di una sonda parodontale la cui profondità è di circa
1,8 - 2 mm con una variabilità compresa tra 0 e 6 mm.
Parametri per la
valutazione della
malattia parodontale
Il bleeding on probing BPO:
1. Se il sanguinamento al sondaggio
parodontale è inferiore al 10% e in
condizione di salute.
2. Tra il 10-30% si parla di infiammazione localizzata.
3. Sopra il 30% si parla di infiammazione generalizzata.
Pagina 14
L’applicazione del protocollo
Clean&Seal nel trattamento delle
tasche parodontoli: un case report
Vincenzo Iorio-Siciliano, Luca Ramaglia
Introduzione
La parodontite è una patologia
infiammatoria cronica il cui sviluppo
dipende dalla presenza di biofilm
batterici disbiotici ed è caratterizzata
dalla progressiva perdita di supporto
parodontale. Clinicamente si manifesta con perdita di attacco clinico, formazione di tasche parodontali e sanguinamento al sondaggio, mentre
radiograficamente si rileva un riassorbimento osseo1. Di conseguenza,
l’obiettivo principale della terapia parodontale è quello di eliminare l’infiammazione e arrestare la progressione della patologia controllando i
fattori di rischio ed eliminando il biofilm batterico sopra e sotto gengivale2. Tuttavia, in alcune situazioni cliniche, la presenza di tasche profonde,
il coinvolgimento di forcazioni e la
presenza di concavità radicolari rendono difficile la completa rimozione
del biofilm. Recentemente, l’utilizzo
di mini e micro-strumenti associati a
sistemi ingrandenti, hanno migliorato la performance della strumentazione non chirurgica garantendo al
clinico la possibilità di trattare anche
queste aree di difficile accesso3-5. Per
rendere la strumentazione sotto gengivale più efficace alcuni autori hanno
proposto dei presidi aggiuntivi come
l’uso di antisettici e antibiotici applicati topicamente, oppure associando
la strumentazione meccanica a terapia aggiuntive come la terapia fotodinamica o il laser. Tuttavia, tutti questi presidi aggiuntivi non hanno mostrato risultati superiori alla sola terapia non chirurgica6.
Negli ultimi anni l’utilizzo dell’ipoclorito di sodio stabilizzato con
amminoacidi (0.5%), Perisolv, associato alla strumentazione non chirurgica ha riportato eccellenti risultati
nel trattamento delle tasche parodontali con una completa chiusura
delle tasche parodontali (PD ≤ 4 mm
con BOP negativo) del 74.3%7. Negli
ultimi anni, lo scenario della parodontologia ha visto l’applicazione di
nuovi prodotti, tra cui l’acido ialuronico reticolato ad alto peso molecolare, hyaDENT BG, che promuove la
guarigione della ferita, stabilizza il
coagulo, migliora l’angiogenesi e
supporta la rigenerazione del parodonto con risultati clinici incoraggianti8-10.
Lo scopo di questo case report è
quello di descrivere un caso clinico
trattato mediante un nuovo protocollo Clean & Seal basato sulla stru-
mentazione non chirurgica in combinazione con l’applicazione di ipoclorito di sodio stabilizzato con amminoacidi e acido ialuronico ad alto
peso molecolare11-13.
Caso clinico
Un paziente di 56 anni non fumatore viene riferito alla nostra osservazione per il trattamento della paro-
dontite. Dopo aver effettuato la diagnosi (parodontite generalizzata Stadio III, Grado C) il paziente è
sottoposto a due sedute di scaling
sopra gengivale (step 1) e successivamente a 4 sedute di debridement
sotto gengivale effettuato con strumenti ultrasonici e manuali (step 2).
Al momento della rivalutazione si registra un miglioramento degli indici
di placca e di sanguinamento (FMPS
e FMBS ≤ 20%) e una riduzione di
tutte le tasche parodontali (PD<4
mm) in ciascun sestante a eccezione
del secondo sestante. In questa regione si registra una tasca residua
con PD = 6 mm a carico dell’elemento 1.1, associata a un riassorbimento osseo radiografico prevalentemente orizzontale (Figg. 1, 2).
Pagina 12
Fig. 1 - Tasca parodontale con PD = 6 mm a carico dell’elemento 1.1; Fig. 2 - L’esame rx mostra un riassorbimento osseo prevalentemente
orizzontale.
[2] =>
INDUSTRY REPORT
12
Perio Tribune Italian Edition | 1/2024
L’applicazione del protocollo
Clean&Seal nel trattamento delle
tasche parodontoli: un case report
Vincenzo Iorio-Siciliano*, Luca Ramaglia*
*Dipartimento di Parodontologia ed Implantologia-Università degli Studi di Napoli Federico II.
Pagina 11
Considerando il miglioramento
di tutti i parametri e degli indici parodontali e la presenza di una tasca con
PD = 6 mm a carico di un solo elemento dentario si decide di ritrattare
l’elemento 1.1 con terapia non chirurgica (step 3). La nuova ristrumentazione è stata effettuata seguendo il
protocollo Clean&Seal che prevede
l’associazione di ipoclorito di sodio
stabilizzato con amminoacidi e acido
ialuronico reticolato ad alto peso
molecolare in combinazione con il
debridement sotto gengivale. Dopo
anestesia locale, è stato applicato
all’interno della tasca l’ipoclorito di
sodio stabilizzato con amminoacidi e
lasciato agire per circa 60 secondi
(Fig. 3). Successivamente è stata effettuata la strumentazione sotto
gengivale mediante l’utilizzo di strumenti ultrasonici e manuali (Figg. 4,
5). Alla fine della procedura di strumentazione, nella tasca è stata effettuata un’irrigazione con soluzione
salina sterile e la procedura di applicazione di ipoclorito di sodio e di
strumentazione meccanica è stata ripetuta per 4 volte. Un fattore critico
per garantire un risultato migliore è
di evitare di instillare qualsiasi solu-
zione a base di clorexidina nella
tasca, in quanto inibisce l’adesione
cellulare. Alla fine del trattamento
meccanico è stato inserito l’acido ialuronico reticolato ad alto peso molecolare all’interno della tasca per
stabilizzare il coagulo e accelerare la
guarigione (Fig. 6). Il controllo clinico
è stato effettuato dopo 6 settimane
dal trattamento con completa chiusura della tasca (Fig. 7).
Conclusioni
Il trattamento con il protocollo
Clean&Seal ha permesso di ridurre,
con una singola applicazione, la tasca
dopo un periodo di guarigione di 6
settimane. I recenti studi confermano
il risultato clinico ottenuto e validano
questa procedura dal punto di vista
scientifico10-13.
Fig. 3 - Applicazione di ipoclorito di sodio
a bassa concentrazione; Fig. 4 - Debridement sotto gengivale mediante strumento
ultrasonico; Fig. 5 - Strumentazione sotto
gengivale mediante l’utilizzo di micro-curette; Fig. 6 - Applicazione di acido ialuronico reticolato; Fig. 7 - Esame clinico dopo
6 settimane con riduzione della profondità
di sondaggio a 4 mm, guadagno di attacco
clinico di 2 mm.
Bibliografia
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without a collagen matrix: a preclinical study in
dogs. An experimental study in dogs.
Quintessence Int 2021;52:2-10.
[3] =>
NOTIZIE DALLE AZIENDE
13
Perio Tribune Italian Edition | 1/2024
Terapia non chirurgica per un efficace
trattamento della parodontite
e della periimplantite
L’obiettivo clinico del concetto di trattamento è la risoluzione dell’infiammazione e la rigenerazione
dei tessuti in maniera ottimale.
già stata applicata con successo nel
trattamento delle tasche parodon-
tali residue portando ad un miglioramento statisticamente significa-
tivo di tutti i parametri misurati (PD,
CAL, BOP).
REGEDENT
Tel. 0444 75 1152
Caso clinico fornito dal Dr.
T.Liechti, Switzerland
COME RIDURRE AL MINIMO LA
CHIRURGIA NELLE PERIIMPLANTITI
Inizio terapia
Diagnosi
Follow-up a 1 anno
Pronto per la rigenerazione
Dissoluzione dei tessuti di granulazione
Terapia bifasica non chirurgica per il trattamento di parodontiti e periimplantiti
Vantaggi clinici:
Rigenerazione parodontale non chirurgica
Utilizzo dello strumentario in uso nello Studio
miglioramenti dei parametri PD e BOP, ed anche CAL
RICHIEDI
GLI STUDI
Vantaggi per lo Studio:
Facile applicazione della terapia dalla prima visita del paziente
Riduzione dei costi rispetto al trattamento chirurgico
Costi a carico del paziente ridotti al minimo
regedent.com/CLEAN-AND-SEAL
Adv
Il trattamento di elezione per la
malattia parodontale è la strumentazione non chirurgica sottogengivale che ha l’obiettivo principale di
rimuovere i microrganismi patogeni
in contatto con i tessuti. Poiché l’accesso e la visibilità in alcune aree
sono limitati, sappiamo che difficilmente si raggiunge una rimozione
completa della placca e del tartaro
sottogengivale. Per questo motivo è
importante utilizzare anche agenti
antibatterici lì dove lo strumento
non arriva, per eliminare o rendere
inattivi i batteri rimasti.
Un’opzione promettente per il
trattamento adiuvante dell’infiammazione parodontale e perimplantare è un gel detergente a base di
ipoclorito di sodio (NaOCl) stabilizzato con amminoacidi. Consiste in
una soluzione di NaOCl allo 0,95%
che viene tamponata con una soluzione di aminoacidi prima dell’uso.
Questo gel è noto per la sua efficacia
nella rimozione del biofilm, anche in
caso di superficie ruvida dell’impianto. Avendo un effetto degranulante migliora la rimozione dei tessuti di granulazione. A differenza del
NaOCl puro, che ha proprietà irritanti per i tessuti, il gel detergente
agisce specificamente sul tessuto infetto. In caso di trattamento di difetti ossei periimplantari, si raccomanda di applicare il gel più volte
durante il trattamento meccanico
dell'impianto, al fine di ottenere una
migliore pulizia.
L’uso aggiuntivo di sostanze biologiche sembra apportare benefici
significativi accelerando il processo
di guarigione e contemporaneamente agendo come sigillante per
prevenire una potenziale ricontaminazione del biofilm. In particolare,
l’acido ialuronico (HA) è noto per favorire il processo di guarigione, soprattutto in contesti compromessi
come i difetti perimplantari. L’HA,
grazie al suo notevole “effetto adesivo” (1 g di HA può assorbire fino a
sei litri di acqua), svolge un ruolo
chiave nella stabilizzazione del coagulo di sangue all’interno della ferita
pulita, aumentandone la protezione
grazie al suo effetto batteriostatico.
Questo impedisce la ricolonizzazione da parte dei microrganismi.
È importante notare che l’acido
ialuronico non solo impedisce la ricrescita di microrganismi, ma migliora anche diversi processi di guarigionee fornisce una più rapida formazione di nuovi vasi sanguigni (neoangigenesi).
Inoltre,
l’acido
ialuronico reticolato xHyA stimola la
rigenerazione parodontale e addirittura accelera il processo di rigenerazione ossea. Questi effetti positivi
rendono l’acido ialuronico un componente promettente per migliorare
l’efficacia del trattamento e favorire
una guarigione ottimale in contesti
clinici specifici, come quelli legati ai
difetti perimplantari.
La terapia combinata di gel detergente all’ipoclorito di sodio e
acido ialuronico reticolato xHyA è
[4] =>
MEDICINA LEGALE
14
Perio Tribune Italian Edition | 1/2024
Il sondaggio parodontale in ambito di
medicina legale odontoiatrica
Gian Piero Torresi
Odontoiatra forense, socio SIOF.
Pagina 11
Il Clinical Attachment
Level Cal
Questo viene frequentemente
confuso con il PPD (sondaggio parodontale semplice), ma differisce da
esso perché si basa anche su un secondo punto di riferimento, ovvero la
posizione della giunzione amelo-cementizia (CEJ), al sondaggio viene
sommata la distanza del margine
gengivale dalla (CEJ).
Indice di placca
l’indice di placca per soggetto
viene calcolato come media dell’indice dei singoli elementi (Media:
somma degli indici dei singoli elementi dentali diviso il numero di elementi dentali considerati).
PSR Periodontal
Screening and Recording
Lo screening parodontale si pratica con la sonda parodontale semplificata che presenta una punta di
0,5 mm di diametro e un’area colorata che si estende da 3,5 a 5,5 mm.
La sonda viene inserita nel solco finché non incontra una resistenza. La
profondità di sondaggio si valuta in
base alla banda colorata rispetto al
margine gengivale. La sonda deve
essere inserita in ogni versante del
dente linguale, distale, vestibolare,
mesiale, palatale e inoltre nella ricerca delle forcazioni. L’esame è effettuato per sestanti e viene registrato in base a un codice che rappresenta il valore di gravità.
Codici utilizzati nello
screening parodontale
• Codice 0: La porzione colorata
della sonda rimane completamente visibile anche nel punto di
massimo sondaggio del sestante.
Non si rileva sanguinamento al
sondaggio, non si rileva tartaro e le
ricostruzioni non sono debordanti.
• Codice 1: La porzione colorata
della sonda rimane completa-
mente visibile anche nel punto di
massimo sondaggio. Non si rileva
tartaro e margini di restauri debordanti, però si può rilevare sanguinamento al sondaggio.
• Codice 2: La porzione colorata
della sonda rimane completamente visibile anche nel punto di
massimo sondaggio. Si rileva tartaro, margini di restauri debordanti
e sanguinamento al sondaggio.
• Codice 3: La porzione colorata
della sonda rimane parzialmente
visibile nel punto di massimo sondaggio. Questo indica la presenza
di una tasca compresa tra 3,5 e 5,5
mm di profondità.
• Codice 4: La porzione colorata
della sonda scompare completamente nel punto di massimo sondaggio. Questo indica la presenza
di una tasca maggiore di 5,5 mm di
profondità.
In aggiunta si possono inserire dei
simboli per evidenziare problemi parodontali che possono essere:
• Coinvolgimento di forcazioni;
• ipermobilità dentale (classificazione di Miller);
• problemi mucogengivali come a
esempio frenuli o l’assenza di mucosa aderente;
• recessioni importanti che si estendono oltre i 5,5 mm della sonda.
Necessario standardizzare il sondaggio
parodontale
Durante l’esame clinico è di fondamentale importanza la profondità
del sondaggio. Essa si determina
usando una sonda parodontale in
una gengiva clinicamente sana il cui
valore si attesta tra 2-3 mm. Da non
sottovalutare che l’utilizzo della
sonda parodontale presenta numerosi problemi in termini di riproducibilità dei risultati, perché la lettura
delle misurazioni effettuate con la
sonda parodontale non coincidono
con la profondità della tasca parodontale verificata istologicamente; la
sonda infatti penetra il livello coronale della giunzione epiteliale e l’angolazione della punta della sonda è
influenzata dall’entità della flogosi
dei tessuti connettivi sottostanti, e
questo perché una gengiva infiammata è più facile da penetrare rispetto a una gengiva sana che invece
presenta una resistenza maggiore.
Le differenze inoltre sono date
dall’esperienza
dell’operatore,
dall’angolo di inserimento della
sonda, dalla forza applicata. I cambiamenti del livello di attacco nella
malattia parodontale sarebbe un ottimo obiettivo da raggiungere sia in
ambito clinico per la diagnosi, sia in
ambito medico-legale. La profondità
di sondaggio può variare tra individuo e individuo. Negli studi epidemiologici un metodo che è stato
molto utilizzato il Periodontal Disease Index di Ramford del 1957 che
consiste nell’esaminare 6 elementi
dentali che sono il 2.6-2.1-2.4-3.64.1-4.4, assegnando un valore da 0 a
6 e ricavando indice finale dalla
somma del punteggio dei singoli
denti, divisa per il numero dei denti
esaminati. Nel 1986 la ESI secondo
Carlos utilizza un sistema di rilevazione della perdita di supporto parodontale osservando due siti per ciascun dente esaminato, ovvero mesiale e vestibolare, prendendo in considerazione un quadrante mascellare
e il corrispettivo quadrante mandibolare (possono essere inclusi tutti i
denti oppure un sottogruppo) con un
valore medio finale che stima la gravità della patologia parodontale.
Nel 1983 Haffajee et al. hanno
proposto di determinare la riproducibilità delle misurazioni di sondaggio,
metodo per valutare la progressione
della malattia parodontale, calcolando in base alle ripetute misurazioni del livello di attacco una deviazione standard da applicare in tutte
le misurazioni effettuate in uno
stesso individuo. Questo metodo è
stato molto diffuso e si usa anche attualmente.
Descrizione delle
varie sonde parodontali
Le sonde parodontali sono strumenti concepiti per l’esplorazione e
permettono di conoscere il grado di
avanzamento del danno ai tessuti parodontali grazie alla loro parte attiva
millimetrica. Esistono sonde manuali
ed elettroniche, ma di queste ultime
non parleremo perché sono di alto
costo e raramente presenti negli
studi dentistici. Parleremo invece
delle sonde manuali a costo contenuto e il cui utilizzo dipende dalla
manualità dell’operatore. In commercio esistono molte aziende produttrici di sonde parodontali, noi ci limiteremo a citare le più comuni.
• Sonda North Carolaina CP 15:questa sonda è leggermente più
spessa ed è la più standardizzata e
più facile da usare. UNC marcatura
laser da 1 a 15 mm.
• Sonda di Williams: ha lo scopo di
misurare la profondità delle tasche
parodontali. È segnata in millimetri
1-2-3-5-7-8-9-10.
• Sonda OMS: è caratterizzata da
una sfera di 0,5 mm di diametro
all’estremità e da una banda nera
che indica due lunghezze 3,5 mm
all’inizio e 5,5 mm all’estremità distale.
• Sonda di Nabers: il profilo di questo strumento è utile grazie alla sua
curvatura per controllare lo spazio
tra le radici dei denti pluriradicolati. L’intenzione è quella di penetrare trasversalmente in modo da
rilevare la lesione forcale.
• Sonda WHO-621 progettata da
George S. Beagrie e Jukka Dinamo
con delle caratteristiche specifiche: deve essere metallica con impugnatura zigrinata di diametro di
3,5 mm e il peso non deve essere
superiore ai 4,5 grammi, la punta
lavorante nella sua estremità deve
essere rotonda con diametro di 0,5
mm e un collo di attacco sottile
0,25 mm, deve presentare una demarcazione a banda nera fra la misura di 3,5 e 5,5 mm. Si presenta
quindi con una estremità sferica e
un’area colorata, cosicché a una
data profondità corrisponde un
colore a esso associato nello spazio che va da 3,5 a 5,5 mm.
Accertamento tecnico
preventivo
Come si evince da più parti il contenzioso giudiziario è in aumento sia
nella medicina generale che in odontoiatria. Il professionista può trovarsi
a rispondere in sede civile per danni
causati al paziente nell’espletamento
della propria attività e in sede penale
di reati connessi alla stessa attività.
Per quanto riguarda l’ambito odontoiatrico i contenziosi civili sono più
frequenti rispetto a quelli penali.
Nelle cause civili il tribunale nomina
un C.T.U. registrato in un apposito
albo, dove sono iscritti gli esperti di
ogni materia. Quando vengono nominati debbono obbligatoriamente
prestare giuramento, il loro compito
è quello di far capire al magistrato
come si sono svolti i fatti rispondendo ai quesiti che gli vengono assegnati dal giudice (art.191 e sgg. Del
Codice di Procedura Civile). Dopo
aver visitato e ascoltato il paziente
durante le operazioni peritali e discusso il caso con i consulenti tecnici
delle parti, il CTU redige una relazione tecnica. Molte volte accade che
il paziente dati i lunghi tempi giudiziali si rivolga al Presidente del Tribunale Civile richiedendo una valutazione della propria condizione, affinché venga effettuata una relazione
ed egli possa quindi sottoporsi alle
cure necessarie, ma che potrebbero
modificare il quadro clinico, con il rischio concreto di perdere elementi
tecnici per dimostrare l’eventuale
danno. In questi casi si parla di accertamento tecnico preventivo.
Analizzando il testo dell’art.696 del
Codice di Procedura Civile (accertamento tecnico preventivo), che richiede “una prestazione tecnica finalizzata alla descrizione puntuale dello
stato di cose di persone e di luogo”,
si capisce benissimo come nel nostro
caso della Medicina Legale, l’espletamento di tale incarico richiede la precisione valutativa e quindi esige
un’accuratezza e un’oggettività di misurazione che costituisca mezzo di
prova al pronunciamento di un successivo giudizio di merito. Le più recenti normative di legge (DL n.35 del
14 marzo 2005 e L. n.80 del 14 maggio 2005) hanno implementato in
base al testo modificato dell’art.696
bis, l’accertamento tecnico che può
comprendere valutazioni in ordine
alle cause e ai danni oggetto della verifica, quindi le finalità descrittive
dell’accertamento con lo scopo di
formulare anticipatamente un parere
valutativo per facilitare una soluzione
conciliativa espressamente richiamato dall’art. 696bis. Il consulente
tecnico d’ufficio prima di depositare
la perizia deve tentare una conciliazione tra le parti.
Con il 696bis nella consulenza tecnica preventiva (nel caso della non riuscita conciliazione che per esperienza personale si verifica nella maggior parte dei casi) la relazione tecnica è acquisita agli atti del successivo
giudizio di merito, quindi con ancor
maggior rigore e oggettività descrittiva nell’espletare la relazione tecnica.
A questo punto è doveroso citare
anche la Legge 24/2017 art.15 (Gelli-Bianco) dove “il Medico Legale e
l’Odontoiatra vengono nominati collegialmente dal magistrato per le
controversie in ambito di responsabilità professionale Odontostomatologica”. Il Medico Legale si occupa
dell’anamnesi e della valutazione
della stima del danno biologico sia
esso temporaneo che permanente,
mentre all’odontoiatra legale spetta il
compito dell’analisi tecnica, sia in
caso di sinistri stradali sia in caso di
malpratice odontoiatrica.
Conclusioni
L’utilizzo di qualsivoglia metodo di
sondaggio parodontale deve avere
come presupposto un professionista
esperto e capace indipendentemente
dal tipo di sonda che usa. Importante
è usare un metodo che sia preciso nei
rilievi morfologici e funzionali, che sia
riproducibile e che assicuri una stima
dei parametri fisici. Questa prerogativa è indicata ove si tratta di soddisfare il rigore documentale nell’ambito giudiziario, dove le determinazioni di misure biometriche rivestono
importanza fondamentale, come ad
esempio nel caso di ammettere, graduare o escludere ipotesi di responsabilità professionale. Secondo il mio
punto di vista, ogni ambulatorio
odontoiatrico dovrebbe inserire in
cartella il PSR, in modo che in caso di
contenzioso si possieda una base per
la valutazione.
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