Cosmetic & Endo Tribune Italy No. 1, 2021
Telecamere intraorali
/ Tratti di personalità, effetti psicosociali e qualità della vita nei pazienti che si sottopongono a sbiancamento dentale
/ Ipersensibilità dentinale e flogosi pulpare reversibile: ragionamenti su nuove prospettive di terapia
/ Riabilitazione estetica-funzionale del settore anteriore tramite full-veneers
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COSMETIC & ENDO
TRIBUNE
The World’s Cosmetic & Endodontic Newspaper • Italian Edition
Allegato n. 1
di Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2021 - anno XVII n. 6
Giugno 2021 - anno III n. 1
Telecamere
intraorali
Tratti di personalità, effetti psicosociali
e qualità della vita nei pazienti che si
sottopongono a sbiancamento dentale
Luigi Rubino
Il 7 gennaio 1839 la fotografia, creazione di Louis JM Daguerre, fu presentata all’Accademia delle Scienze
di Parigi. Qualche mese più tardi a
New York il produttore di forniture
dentali Alexander S. Wolcott realizzò le prime foto odontoiatriche
della storia con un modello di fotocamera che utilizzava uno specchio
convesso in sostituzione dell’obiettivo. Questa straordinaria nuova
possibilità di documentazione ha
ispirato il primo diario dentale al
mondo, l’American Journal of Dental Science.
Introduzione
Negli ultimi anni il settore odontoiatrico è stato oggetto di uno stravolgimento senza precedenti che ha
riguardato tanto l’introduzione di
nuove tecnologie quanto l’esigenza
di una diversa forma di interazione
con il pubblico. La telecamera intraorale è parte integrante di tale rivoluzione e soddisfa in modo eccellente la necessità di una nuova forma
di motivazione.
Essa è fondamentalmente una
videocamera che può essere messa in bocca, ha dimensioni simili a
quelle di un manipolo dentale, ha
una luce integrata e assolve fondamentalmente al ruolo che tradizionalmente veniva demandato
allo specchietto: la possibilità di
mostrare al paziente le patologie di
cui è affetto con una straordinaria
modalità capace di consentire la riproduzione istantanea su monitor
e l’acquisizione di video o foto che
possono essere archiviate o condivise con colleghi e pazienti.
www.dental-tribune.com
Telecamere intraorali vs
telecamere extraorali
Carola Murari
La documentazione video intraorale
è cominciata alla fine degli anni ‘80
cioè molto dopo quella extraorale;
entrambe avendo campi applicativi differenti e non intercambiabili,
svolgono un ruolo complementare
ma diverso nell’ambito di un progetto di imaging globale cui si auspica che lo studio si attenga.
Da tempo gli odontoiatri si sono
resi conto del significato sempre più
crescente che i trattamenti estetici
hanno per i loro pazienti ma bisogna tenere presente che la percezione dell’estetica e della bellezza varia
di persona in persona ed è anche
Differenze
- Introducibilità nel cavo orale - Assolve il ruolo di un moderno specchietto dentale capace di
esplorare, illuminare e riprendere
gli anfratti meno raggiungibili del
cavo orale fornendo immagini in
tempo reale al medico, al paziente
e allo staff.
- Immediatezza - Nel caso della
fotocamera extraorale, è necessario
prendere la macchina fotografica,
accenderla (corpo, flash) preparare
tutta una serie di accessori come retrattori, contrastatori, specchi, posizionarli facendo attenzione che non
si bagnino né si appannino, quindi
scattare. Allo scatto segue generalmente la rimozione della scheda di
memoria, il salvataggio dei file nella
cartella del paziente e quindi finalmente la visualizzazione. Al contrario, con una telecamera intraorale
tutto è immediato, automatico e
adeguato e soprattutto non reca alcun disturbo, a differenza degli
specchi che spesso sono mal tollerati dal paziente.
> pagina 12
influenzata da fattori culturali e da
alcuni tratti della personalità per i
quali alcuni saranno maggiormente
soddisfatti dei risultati ottenuti dal
trattamento estetico rispetto ad altri.
> pagina 14
AD
w w w. i ae d . i t
[2] =>
10 Industry Report
Cosmetic & Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2021
Ipersensibilità dentinale e
flogosi pulpare reversibile:
ragionamenti su nuove
prospettive di terapia
Roberto Bruno Massafra, Professore a.c. Endodonzia - Università dell’Insubria. Libero professionista in Milano
Polpa e dentina rappresentano
un’unica unità strutturale e funzionale, definita organo o complesso pulpo-dentinale.
Intimi rapporti spaziali, interdipendenza dei metabolismi,
concomitanti e complesse modificazioni fisio-patologiche, rendono l’organo pulpo-dentinale un
sistema articolato capace di autoorganizzazione e di autoregolazione. La struttura della dentina
e la sua risposta agli stimoli sono
in funzione degli odontoblasti e
degli altri elementi cellulari della
polpa, i quali, a loro volta, dipendono dalla dentina per la loro protezione e differenziazione.
Stimoli irritativi di natura meccanica, chimica, termica o microbica, attivano processi elementari
di autoregolazione, tra cui l’infiammazione, per contrastare l’insulto e ripristinare l’equilibrio.
Physiological
Regulating
Dentistry
Infiammazioni persistenti e irrisolte possono potenzialmente
provocare alterazioni del microambiente con modificazioni strutturali permanenti dei tessuti fi no alla
degenerazione e poi alla necrosi.
L’obiettivo che il clinico si pone,
oltre alla gestione del sintomo, è
quello di ottenere una guarigione
che ripristini la struttura tissutale originaria. In molti casi questo
si può ottenere grazie ai soli meccanismi di difesa dell’ospite o con
la combinazione di questi con il
trattamento terapeutico.
Negli ultimi decenni, prima in
Germania e poi in Italia con Guna
S.p.a., si è sviluppata una nuova impostazione farmacologica
fondata sull’uso di bassi dosaggi
di molecole di origine naturale e
biologica di cui sono espressione,
in ambito odontoiatrico, alcuni
farmaci multicomponent formulati per intervenire su cause,
effetti e anche sulla riparazione
e rigenerazione tissutale in situazioni di flogosi pulpare reveribile
e di ipersensibilità dentinale.
Nella composizione di questi
medicinali spiccano:
•
Herbal exstracts come Arnica montana, Echinacea
angustifolia e purpurea
rappresentano la risposta
più sintomatica alla flogosi, compresa quella pulpare reversibile e all’ipersensibilità dentinale.
Attualmente vengono sfruttate
1.
2.
3.
4.
5.
guna.it
6.
principalmente le proprieta antiinfiammatorie ed anti-settiche
degli estratti di fiori e radici di A.
montana L. 1, 2 . I costituenti principali di A. montana L. sono una miscela di lattoni sesquiterpenici tra
i quali il principale e l’Elenalina.
Essi contribuiscono in modo sinergico all’effetto anti-infiammatorio e anti-edemigeno svolgendo
nel contempo le azioni anti-istaminica e anti-nevralgica3, 4 .
E. angustifolia L. ed E. purpurea L. sono specie note per gli effetti sul sistema immunitario attribuibili ai loro estratti. Studi in
vitro e in vivo hanno evidenziato
la capacita dell’Echinacea di portare a un incremento del numero
totale di cellule immunitarie, di
aumentare la capacità di fagocitosi dei macrofagi e la citotossicità
delle Natural Killer Cells (NK) a
cui vanno aggiunti l’incremento
della migrazione dei granulociti,
la capacità di produrre citochine e
di supportare il Sistema del Complemento5-7.
•
Estratti di natura minerale
come, carbonato di calcio e
silicio contribuiscono alla
mineralizzazione della dentina e in ultima analisi alla
protezione della polpa.
È interessante il ruolo dell’Argento per la sua la funzione antibatterica: previene la formazione
del biofi lm e riduce l’adesione batterica su denti e gengive8, promuove la neoformazione della cartila-
gine, sostiene la neosintesi ossea,
in particolare aumenta la sintesi di
collagene di tipo I e stimola la mineralizzazione9, 10.
•
Estratti di origine animale: altro aspetto intigrante, e non certo marginale
è l’attività dell’estratto
d’organo di suino che, per
il meccanismo immunologico noto come bystander
reaction, svolge un azione
immunomodulante in senso antiinfiammatorio11.
Linfociti TReg vengono richiamati selettivamente, per affinità
recettoriale, verso il tessuto bersaglio (tessuto umano omologo
del tessuto di suino utilizzato
come farmaco) dove down-regolano il processo infiammatorio con
liberazione di citochine antinfiammatorie12, 13 .
I linfociti TReg, sono inoltre in
grado di produrre l’Anfiregulina
(AREG), una proteina con attività
ripartiva molto simile a quella di
fattori di crescita come EGF e TGF.
Il risultato del legame dell’AREG
con i relativi recettori fa partire
il segnale per i fenomeni di differenziazione e proliferazione a cui
segue l’integrazione delle cellule
danneggiate14, 15 .
Uno strumento terapeutico
con questa struttura, con questo
razionale, potrebbe agire armonicamente a sostegno di un’odontoiatria conservativa sempre più
efficace e praticabile.
bibliografia
AD
Handbook of medicinal herbs. 2nd edition.
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[3] =>
Industry Report 11
Cosmetic & Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2021
Riabilitazione estetica-funzionale del settore
anteriore tramite full-veneers
Umberto Marchesi*, Paolo Riva**, Greta Sala***
*Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, libero professionista in Pavia
**Odontoiatra libero professionista in Assago (MI)
***Odontoiatra specialista in Ortognatodonzia, libera professionista in Pavia
Introduzione
La paziente S.M. di anni 42, si presenta
alla nostra osservazione per migliorare l’estetica del settore frontale (Fig. 1).
All’esame obiettivo si evidenziano
restauri incongrui ed esteticamente
insoddisfacenti riguardanti tutta l’arcata superiore. I settori posteriori sono
riabilitati con corone in metallo ceramica che la paziente non vuole però
sostituire. Il settore frontale, reputato
invece di maggiore interesse da parte
della paziente, presenta estese ricostruzioni in composito sia sulla pareti
vestibolari che palatali.
Materiali e metodi
Viene effettuata indagine radiografica
tramite rx endorali che evidenzia presenza di carie secondarie su tutti gli
elementi frontali da 1.4 a 2.3.
Prima di procedere con lo studio del
caso si effettuano quindi i restauri
conservativi con resine composite, bonificando i processi cariosi.
Si eseguono quindi due fotografie, una del viso e una intraorale con
apribocca, per effettuare lo studio del
caso tramite software di pre-visualizzazione digitale (Software Romexis
Planmeca) (Fig. 2). La previsualizzazione del trattamento è un passaggio
molto importante che permette al
clinico, tra le altre cose, di capire le esigenze estetiche del paziente.
Tenendo come riferimento il file
stl del digital smile design, si progetta
quindi una ceratura digitale attraverso il software CAD/CAM.
Si procede quindi alla stampa del
modello con la nuova forma dentale
tramite stampante 3D (Planmeca Creo
C5). Su questo l’odontotecnico produce
una mascherina in silicone rigido che
serve per la prova del mock-up in bocca che avverrà in un appuntamento
dedicato.
La prova del mock-up è un passaggio fondamentale, perché è in questo
momento che il paziente e il professionista possono decidere insieme
eventuali modifiche al progetto estetico-funzionale, prima di procedere
con la fase di preparazione dentale
vera e propria. Fatte le modifiche necessarie si procede alla scansione del
mock-up. Il file stl che si genera viene
poi importato nel software CAD/CAM
ed utilizzato dall’odontotecnico per
copiare fedelmente la forma dei denti
del mock-up durante la realizzazione
delle full-veneers definitive.
In un successivo appuntamento si
esegue la preparazione degli elementi
dentari. Questa viene effettuata attraverso il mock-up e con una serie di
mascherine guida in silicone in modo
da essere il più conservativi possibili.
Fondamentale per la longevità dei restauri è infatti, il risparmio di struttura dentale e in particolar modo dello
smalto, anche per ottenere un’adesio-
Fig. 3 - Preparazioni
dentali.
ne più performante possibile in fase di
cementazione (Fig. 3).
Si esegue una impronta ottica tramite scanner intraorale (Planmeca
Emerald) (Fig. 4) ed il file stl che si genera viene inviato al tecnico per la fase
CAD/CAM che, a questo punto, risulta
molto velocizzata. Infatti, una volta
tracciati i margini delle preparazioni
basta importare le forme dei restauri
del mock-up. Vengono quindi fresate
sette full-veneers in disilicato di litio
monolitiche poi caratterizzate. Nell’ultimo appuntamento, dopo un prova
estetica di controllo, si procede alla
cementazione adesiva dei restauri definitivi (Figg. 5, 6).
Fig. 1 - Caso clinico iniziale.
Fig. 2 - Previsualizzazione digitale.
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Fig. 4 - Scansione
intra-orale.
Scan
Fig. 5 - Restauri
definitivi cementati.
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Dental Network srl a socio unico - Agenzia esclusiva Planmeca per l’Italia
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12 Pratica & Clinica
Cosmetic & Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2021
Telecamere intraorali
Luigi Rubino, Medico Chirurgo specialista in Odontostomatologia. Master corso di alta formazione in Digital Dentistry. Docente di radiologia odontoiatrica, chirurgia guidata
e di storia della medicina. Inventore VRubino, realtà virtuale in medicina.
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- Competenze fotografiche - Non
è necessaria alcuna competenza
specifica né una lunga curva di apprendimento, né il coinvolgimento
dello staff, il cui contributo, al contrario che in fotografia tradizionale,
non è richiesto.
- Ingombro - Al contrario del
passato oggi tutto si limita ad un
semplice manipolo collegato al
computer con un semplice cavo o
in modalità wireless, non sono più
necessari gli ingombranti e costosi
carrelli ove collocare le componenti necessarie alla produzione del
fascio luminoso, alla acquisizione
analogica e alla archiviazione.
- Qualità - Gli apparecchi reflex o
mirrorless potenzialmente consentono performance non paragonabili
in termine di illuminazione, croma,
contrasto, proiezione geometrica,
ma richiedono maggiore impegno
in termini di apprendimento, tempo, costo e coinvolgimento dello
staff. Qualora la finalità di documentazione elettiva sia l’accesso a
società scientifiche, pubblicazioni
o congressi la modalità extraorale è
da preferirsi, altrimenti la versatilità e l’immediatezza dell’intraorale
non ha rivali.
- Costo - La semplificazione delle
macchine fotografiche intraorali,
seguita all’adozione dell’illuminazione led e al collegamento diretto
al pc tramite porta USB, ha reso facilmente fruibili questi devices e ne
ha agevolato la diffusione. Il costo
è estremamente vario ed è in funzione delle diverse performance garantite oltre che di alcune peculiari
modalità di indagine accessorie offerte da alcuni modelli.
Vantaggi dell’utilizzo di una
telecamera intraorale
Le fotocamere intraorali sono apparse sul mercato circa 30 anni fa
in risposta alla crescente esigenza
di coinvolgimento del paziente nel
processo decisionale, e da allora
hanno subito numerose e sostanziali modifiche che ne hanno ampliato la versatilità. Oggi sono tutte
in grado di acquisire sia video che
foto pertanto il termine telecamera
appare più appropriato.
L’avvento dell’era digitale ha
portato una riduzione di costi, peso
e ingombro e ha reso più fruibili e
condivisibili i dati acquisiti.
Vantaggi fondamentali di una telecamera intraorale:
- Rilevamento precoce di patologia orale - La diagnosi precoce è
un imperativo cui il dentista deve
attenersi per garantire trattamenti
meno invasivi, costosi e rapidi.
L’illuminazione coassiale, la possibilità di elevato ingrandimento,
la facilità di esplorazione di aree di
difficile accesso aumentano l’efficacia diagnostica e rendono la telecamera uno strumento insuperabile
tanto per l’osservazione della mucosa orale quanto per l’individuazione
di concrezioni di tartaro o soluzioni
di continuità nei tessuti dentali e
nei margini dei restauri.
- Relazione paziente-medico migliorata - Il vantaggio più peculiare
è la grande capacità di coinvolgimento del paziente nel processo di
diagnosi e cura, condizione auspicabile affinché quanto proposto sia
avvertito come attendibile. La relazione paziente-medico può risultare critica quando manchi la chiara
comprensione della patologia di cui
si è afflitti. La telecamera intraorale
è in grado di mostrare ai pazienti i
problemi riscontrati magnificati da
un monitor, in tempo reale e con
un angolo di visuale altrimenti impossibile; il tutto con un’efficacia
comunicativa nemmeno lontanamente comparabile al tradizionale e
antico metodo della riflessione delle
immagini sullo specchio mantenuto dal paziente.
- Strumento motivazionale - La
maturazione nel paziente della “coscienza di malattia” e della conseguente modifica degli “stili di vita”
è da sempre riconosciuto come uno
dei passi più difficili e critici che gli
operatori sanitari devono necessariamente promuovere per ottenere
la guarigione. Una telecamera intraorale è molto più che un semplice
apparecchio diagnostico: è soprattutto uno strumento motivazionale grazie al quale è più semplice e
immediato mostrare l’estensione
e la gravità di eventuali patologie,
ottenere una migliore comprensione, suggerire l’idoneo piano di trattamento e la modifica di abitudini
incongrue.
- Documentazione e follow up
- La fotocamera intraorale aiuta
immensamente nella documentazione del caso ai fini scientifici, diagnostici e terapeutici. A differenza
del passato in cui l’unica via percorribile era una soggettiva e dettagliata descrizione della patologia
in cartella clinica, oggi le immagini
e i video acquisiti garantiscono un
mezzo più immediato e obiettivo
con cui monitorare i progressi del
trattamento.
- Attendibilità medico legale e
assicurativa - Le immagini acquisite
tramite telecamere offrono elementi inconfutabili con cui assolvere
alle richieste medico legali o di natura assicurativa. La possibilità poi
di condividere tali informazioni
mediante invio telematico, rende
ancora più semplice tali incombenze.
- Condivisone e teleconsulenza.
Criteri di scelta
Compresa la finalità d’uso della telecamera all’interno dello studio
odontoiatrico occorre tenere in considerazione alcune caratteristiche
che possono fare la differenza.
Qualità dell’immagine
La qualità dell’immagine di una telecamera è fondamentale e dipende
da numerosi fattori che occorre valutare nel dettaglio:
- Ottica - L’ottica ha un profondo
impatto sulla qualità dell’immagine. Le telecamere intraorali dispongono di un sensore CCD (dispositivo
di accoppiamento di carica) o di un
sensore CMOS (semiconduttore a
ossido di metallo complementare),
alloggiati nel manipolo. Entrambi
colpiti dalla luce la convertono in
un segnale elettronico che viene
elaborato dal software per produrre
un’immagine sul monitor. La posizione del chip CCD o del sensore
CMOS influenza la qualità dell’immagine prodotta; un’immagine
generalmente superiore si ottiene
quando il sensore è posizionato nella parte terminale del manipolo in
prossimità dell’obiettivo. Se posizionato più lontano necessiterà di
un prisma aggiuntivo che in alcuni
casi potrebbe degradare la qualità
dell’immagine.
- Risoluzione - Oggi tutte le camere consentono acquisizioni sia foto
che video garantendo per ciascuna
una diversa risoluzione massima;
in modalità foto essa è superiore. La
fotografia è normalmente destinata
ad operazioni di correzione digitale
ed è originariamente finalizzata alla
stampa su carta; qui più pixel sono
presenti, più dettagliato e fedele
risulterà lo scatto. Lo stesso non accade in modalità video dove non è
consentito utilizzare tutti i pixel potenzialmente disponibili dato che il
firmware delle camere, soprattutto
in caso di sensori molto risoluti,
non sarebbe in grado di gestire un
tale flusso di bit per 30 o addirittura
60 volte al secondo. In linea teorica
una maggiore risoluzione dovrebbe consentire un maggior numero
di informazioni e una migliore capacità di ingrandimento ma non
necessariamente migliore qualità.
Disporre di più pixel significa immagini più dettagliate che possono
essere visualizzate con fattori di
ingrandimento superiori senza che
appaiono “pixelate”. La risoluzione
però è solo una delle diverse componenti che concorrono a definire
le performance insieme ad altre
che non sempre sono di qualità corrispondente: croma, latitudine di
posa, obiettivo, bilanciamento del
bianco, contrasto, illuminazione automatica etc.. Il metodo più efficace
per dirimere il dubbio circa la scelta
più appropriata rispetto alle proprie
esigenze e aspettative è la prova sul
campo: occorre testare personalmente il device che si presume ideale per almeno 24-48 ore nel proprio
studio.
- Area di cattura cioè le dimensioni dell’area di indagine riproducibile a monitor - Esso può variare
notevolmente a seconda dei modelli e può corrispondere ad un singolo
dente, ad un quadrante o addirittura in alcuni casi al volto.
- Zoom ottico o digitale sino a
100 x.
- Frame rate - Interessa il video,
consiste nel numero di fotogrammi
(frame) visibili al minuto per ciascuna sequenza video. Generalmente 30 fps sono più che sufficienti ed
eventuali fps superiori potrebbero
risultare superflui.
- Obiettivo - Un numero sempre
maggiore di produttori, nel tentativo di differenziare le loro telecamere dalle altre, tiene a dare enfasi
al numero di elementi che costituiscono gli obiettivi dei loro devices.
Per “elemento” si intende la singola
lente all’interno dell’obiettivo. Il ricorso a numeri e tipologia di lenti
diverse è da riferirsi al tentativo di
minimizzare eventuali difetti ottici
e migliorare la qualità dell’immagine. Tale soluzione, sebbene talvolta
possa risultare migliorativa, spesso comporta immagini con minor
contrasto. Attualmente è opinione
condivisa che il numero di elementi
non influenza di per sé la qualità di
una lente. Per l’aberrazione sferica,
in alcune fotocamere intraorali si fa
ricorso a lenti asferiche in sostituzione di quelle sferiche nel tentativo
di attenuare le ineludibili aberrazioni ottiche di cui più o meno tutti gli
obbiettivi soffrono. Molte aziende
danno particolare enfasi all’impiego di questo tipo di lenti esaltandone l’effetto: la presenza o meno
di lenti asferiche sebbene possa
condizionarne la resa non è sempre
sinonimo di maggiore qualità di un
obiettivo.
Asferico significa non sferico; nel
campo dell’ottica, il termine si applica alle lenti delimitate da superfici non sferiche. Le lenti sono delimitate da due curve: quella interna
e quella esterna. In quelle sferiche,
le curve risultano essere porzioni
di una calotta sferica. In una lente
asferica, invece, le due superfici cur-
ve sono ricavate da ellissi o iperboli.
Aberrazione sferica: i raggi luminosi
percorrono distanze differenti a seconda che passino per il centro della
lente o lungo i bordi. “La luce che
passa attraverso le zone marginali
della lente è in realtà messa a fuoco
su un piano leggermente diverso
(più vicino all’obiettivo) rispetto
alla luce che passa attraverso l’area
centrale, con il risultato di un’immagine poco contrastata”, si può
rimediare chiudendo il diaframma
e usando quindi solo la parte centrale dell’ottica. Le lenti asferiche
sono state introdotte per diminuire
le aberrazioni ottiche. Combinando
una o più lenti asferiche all’interno
di un obiettivo, si possono ridurre
gli effetti di alcune aberrazioni. Una
singola lente asferica può spesso
rimpiazzare un sistema molto più
complesso multi-lente. Il dispositivo risultante è più piccolo, leggero
ed a volte meno costoso rispetto ad
un sistema multi-lente. Purtroppo,
anche con le lenti asferiche, le aberrazioni non si annullano mai del
tutto; piuttosto, si minimizzano.
- Illuminazione a led - L’illuminazione a led ha definitivamente
decretato il pensionamento delle
fonti alogene che tramite costose
fibre ottiche raggiungevano il terminale. Consiste nell’impiego di un
numero variabile di fonti led capaci
di garantire un’illuminazione senza
produzione di calore, generalmente
daylight, la cui potenza e qualità è
talvolta adeguabile a specifiche modalità di procedurali o diagnostiche. Ad un maggior numero di led
non necessariamente corrisponde
un’emissione luminosa più elevata
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Pratica & Clinica 13
Cosmetic & Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2021
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o qualitativamente migliore (vedi articolo lampade operatorie). Può essere
utile analizzare i due parametri efficienza luminosa: Lumen (flusso luminoso)/Watt (potenza assorbita):
•
Flusso luminoso emesso: lumen - Il flusso luminoso è la
quantità di luce generata dalla
sorgente e si indica in Lumen.
Esprimendoci in termini
scientifici: è il prodotto della
potenza radiante luminosa
per la visibilità. Ovvero rappresenta l’energia irradiata in
ogni secondo dalla sorgente
di luce, riferita alla sensibilità
spettrale relativa dell’occhio
umano.
•
Potenza elettrica assorbita:
Watt - La potenza elettrica
assorbita è l’energia radiante
in un’unità di tempo da parte della sorgente e si indica
in Watt (W). É quella che più
comunemente viene presa
in considerazione quando si
decide di acquistare un elettrodomestico e vogliamo sapere quanto “forte” o meglio
potente esso sia.
- Profondità di campo - È l’area di
dimensioni molto variabili all’interno della quale tutti gli oggetti che
compongono la scena sono a fuoco;
una grande profondità di campo è un
requisito da privilegiare. La nitidezza
dell’immagine può cambiare gradualmente man mano che la telecamera
varia la distanza dall’oggetto: in caso
di scarsa profondità di campo, l’immagine diventerà presto sfocata, mentre nel caso di grande profondità, pur
variando la distanza, gli oggetti rimarranno a fuoco entro limiti di spostamento maggiori. Alcune fotocamere
dispongono di più focali ciascuna con
una propria profondità di campo (oltre130 mm) e consentono di acquisire
agevolmente immagini sia intraorali
che extraorali.
- Messa a fuoco - Sono disponibili
modelli a fuoco fisso, con messa fuoco
manuale e con autofocus più o meno
escludibile. Oggi l’autofocus consente regolazioni pressoché istantanee.
In generale una fotocamera a fuoco
fisso, seppur con grosse limitazioni,
può essere accettabile purché sia dotata di un’ampia profondità di campo,
condizione questa mai soddisfatta nei
modelli più economici. Il fuoco fisso,
data la maggiore immediatezza d’uso
potrebbe essere raccomandabile in
quelle condizioni in cui sia necessario
entrare e uscire dalla bocca il più rapidamente possibile. I modelli con fuoco manuale dispongono di una barra
scorrevole da utilizzare per la messa a
fuoco. Le migliori performance sono
garantite dai modelli con fuoco regolabile e in particolare da quelli dotati di
autofocus soprattutto quando escludibile.
Qualità costruttiva
- Accuratezza progettuale - Il dispositivo deve essere ben assemblato,
sufficientemente bilanciato e leggero,
ma contemporaneamente robusto e
duraturo. La costruzione di una telecamera intraorale non influisce sulle
specifiche di acquisizione ma spesso
ne rivela l’accuratezza progettuale.
- Design e facilità d’uso - Il design
delle telecamere intraorali grazie all’adozione delle fonti led è divenuto negli
ultimi anni più gradevole ed equilibrato. Sono stati introdotti manipoli più
leggeri e bilanciati rispetto al passato
che oltre a ridurre l’affaticamento consentono un più facile posizionamento
nelle aree meno accessibili. Si consiglia
di valutare diverse telecamere per scegliere la forma a noi più gradita.
- Ergonomia/Ingombro - Le moderne telecamere intraorali con l’avvento delle luci led e l’abbandono delle
pesanti docking station del passato
hanno dimensioni simili a quelle di
un manipolo rotante. Oltre ad essere
leggeri e ergonomici, alcuni manipoli
consentono una rotazione del puntale
di vari gradi in modo da poterlo indirizzare senza che sia necessaria la rotazione del polso dell’operatore.
- Pulsante di acquisizione della fotocamera - Dovrebbe essere posizionato in un punto che consenta di scattare
indipendentemente dall’orientamento della fotocamera nella bocca. Diversi possono essere i pulsanti presenti
sul manipolo. Questi consentono all’operatore di concentrarsi sull’immagine catturata e non su come catturarla.
- Accensione - Non tutti ne sono
dotati, alcuni modelli per garantire
maggior immediatezza si attivano nel
momento in cui vengono sollevati dalla loro sede di alloggio.
- Acquisizione foto/video - Alcuni
hanno un meccanismo a sfioramento
in modo che l’eventuale pressione sul
pulsante non si accompagni a piccoli
movimenti involontari.
- Regolazione del fuoco.
- Facilità d’uso - L’uso della telecamera e del relativo software richiede
una curva di apprendimento generalmente breve. Più ostici possono apparire alcuni software in dotazione che
talvolta non appaiono così immediati
soprattutto quando non siano integrabili nel gestionale cui lo staff è solito
usare.
- Detergibilità e prevenzione delle
infezioni crociate - La telecamera intraorale deve essere progettata ed assemblata in modo da non presentare
soluzioni di continuità o materiali che
rendano difficoltosa la detersione.
- Guaine protettive - Tutte le telecamere intraorali durante l’uso devono
essere dotate di guaine protettive al
fine di prevenire la contaminazione crociata. Generalmente si ricorre
a modelli generici posizionabili sui
diversi device con risultati alterni. Alcune aziende propongono per i propri
manipoli guaine specifiche capaci di
adattarsi in modo rapido e preciso
senza la produzione di pieghe o altri
artefatti responsabili di distorsione.
La disponibilità di guaine specifiche,
economiche e performanti è un altro
importante criterio di scelta da non
sottovalutare.
Le telecamere intraorali sono oggi
portatili, la maggior parte dispone
di funzione “plug-and-play” grazie a
cui sono facilmente riconosciute dai
computer cui vengono connesse tramite un adattatore usb o in modalità
wireless.
Non richiedono una scheda di
acquisizione, sono collegate al computer tramite porta usb, quelle wired
tramite un apposito cavo che dovrà
essere sufficientemente lungo, quelle
cordless tramite tecnologia bluetooth
o wifi, mediante un apposito ricevitore da applicare alla suddetta porta.
Questa soluzione è da preferirsi
quando si voglia rapidamente spostare il device ma espone al problema
delle pile la cui autonomia dovrà essere adeguata ad un uso professionale
intenso.
La durata di una luce a led è di circa 500.000 ore e in generale, una telecamera intraorale non necessita di
manutenzione particolare fatta eccezione per quelle ragionevoli norme da
applicare a tutti lo strumentario dello
studio.
Compatibilità del software
di imaging e con il software
gestionale dello studio
Prima dell’acquisto sincerarsi che
il software della videocamera sia
compatibile con il sistema di gestionale e/o di imaging dello studio.
La maggior parte dei software gestionali consentono nativamente
la piena integrazione con i più noti
device di imaging (soprattutto nel
caso di aziende blasonate) e le fotocamere intraorali non fanno eccezione. Alcune soprattutto quando
prodotte dalla stessa azienda consentono di essere gestite dallo stessi
software che comandano i dispositivi radiologici (CBCT, endorali, OPT)
e/o lo scanner intraorale.
Occorre privilegiare modelli di
dichiarata fama e tradizione che più
facilmente verranno resi compatibili con gli strumenti tecnologici e i
sistemi operativi di futura commercializzazione, che potrebbero non
prevedere gli indispensabili specifici driver trasformando le fotocamere in uno dei tanti inutili orpelli che
occupano gli studi di qualunque
odontoiatra.
Requisiti di sistema del
computer
Il software di imaging della videocamera intraorale deve essere compatibile con i computer sui quali
verrà utilizzata la videocamera. Tut-
ti sono compatibili con Microsoft
Windows e alcuni sono anche compatibili con Mac OS. Il software di
imaging può richiedere fino a 1 GB
di spazio RAM e può funzionare con
un processore a 32 bit, un processore a 64 bit o entrambi; pertanto, potrebbe essere necessario aggiornare
i sistemi informatici per supportare
il software di imaging. L’acquisto
di una fotocamera con software di
imaging compatibile con processori
a 64 bit fornirà una maggiore flessibilità con futuri aggiornamenti del
computer.
Servizi di supporto:
installazione, assistenza e
garanzia
Le telecamere intraorali sono coperte
da una garanzia. Sebbene siano facili
da usare e affidabili nel tempo, si consiglia vivamente di acquistarne una da
un produttore noto e di tradizione che
offra un adeguato servizio di assistenza, tanto durante la messa in opera
che successivamente, che garantisca la
reperibilità di accessori e di eventuali
parti di ricambio nel tempo. L’integrazione del software di imaging con il
sistema gestionale potrà essere agevole quando si usufruisca del supporto
tecnico del produttore.
L’installazione e supporto della
videocamera sono fattori spesso trascurati ma fondamentali affinché il
device venga utilizzato in maniera ottimale e continuativo dallo staff.
Occorre privilegiare quei venditori
che offrono un valido aiuto tanto nel
momento dell’installazione che successivamente quando ad esempio un
semplice aggiornamento del sistema
operativo potrebbe rendere inadoperabile la camera. Spesso la possibilità
di un breve intervento in remoto può
evitare grossi dispendi di tempo e di
energia.
I costi possono variare da poche decine di euro a qualche migliaia. Su
internet sono reperibili molte telecamere intraorali a bassissimo costo le
cui performance son ben lontane da
garantire risultati professionali, per
fedeltà cromatica, contrasto, messa a
fuoco integrazione nei software etc..
Forse più che al professionista dovrebbero essere destinate al controllo
domiciliare del paziente che con bassissimo investimento otterrebbe un
mezzo molto più versatile di un semplice specchietto.
Altre caratteristiche
- Accessori come pedaliere, moduli
di streaming servizi cloud, docking
station etc;
- Integrazione con il riunito, con la
relativa pedaliera e alloggiamento
sulla faretra.
- Integrazione con scanner 3D.
- Polimerizzazione di compositi,
diagnosi di carie etc..
Le aziende offrono anche soluzioni di archiviazione basate su cloud
che consentono ai pazienti di visualizzare in modo sicuro le immagini
acquisite e rivedere il trattamento
consigliato nel comfort della propria
abitazione. Mentre tutte offrono la
possibilità di acquisizione video e
foto solo alcune offrono delle modalità diagnostiche specifiche per il
rilevamento di particolari patologie.
Modalità diagnostiche
- Modalità di rilevamento della carie mediante l’impiego di specifiche
lunghezze d’onda - È possibile mettere in risalto potenziali lesioni cariose che a occhio nudo potrebbero
apparire dubbie.
- Modalità Perio - Aiuta i medici ad
esaminare nel dettaglio la salute dei
tessuti molli e il parodonto.
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14 Ricerca
Cosmetic & Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2021
Tratti di personalità, effetti psicosociali
e qualità della vita nei pazienti che si
sottopongono a sbiancamento dentale
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È fondamentale pertanto migliorare la
conoscenza della personalità dei propri pazienti al fine di migliorare anche
la scelta dei piani di trattamento in
linea con i loro bisogni e aspettative.
Una ricerca condotta da un gruppo di
ricercatori, appartenenti a università
sudamericane di medicina e odon-
toiatria, si è concentrata nella valutazione dei differenti tratti di personalità nel loro influenzare la percezione
dei pazienti della propria estetica, dei
cambiamenti e dei risultati ottenuti.
Lo studio osservazionale trasversale
è stato condotto presso la School of
Dentistry alla State University di Ponta Grossa (Brasile) da novembre 2013 a
marzo 2014: sono stati somministrati
Il mio restauro:
Compatibile
con la mia
naturalezza!
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S
A
C L
E C
Admira Fusion – La prima
ceramica pura per restauri.
Solo vantaggi incredibili:
1) Nessun monomero classico, nessun residuo di monomeri!
2) Bassissima contrazione da polimerizzazione: senza paragoni!
3) Applicabile universalmente e maneggevole in modo
decisamente facile!
C E L L
EN
55 questionari ai pazienti che si erano
sottoposti ad un trattamento estetico
analizzati attraverso strumenti psicometrici sulla personalità (NEO FFI-R) ,
sugli effetti psicosociali (PIDAQ: The
Psychosocial Impact of Dental Aesthetics Questionnaire) e sulla percezione
della qualità di vita (WHOWOL-BREF:
The World Health Organization Quality of Life). Non sono stati riscontrate
differenze significative tra i differenti tratti di personalità sebbene siano
emersi due tratti in particolare: la
consapevolezza (presente come tratto
di personalità nel 45,5% dei pazienti) e
l’estroversione (presente nel 34,5% del
campione). A livello psicosociale sono
stati registrate risposte a conferma che
i trattamenti di sbiancamento dentale
contribuiscono ad aumentare il senso
di confidenzialità con la propria estetica migliorando, contemporaneamente, l’impatto della percezione del
sé nell’ambito sociale. Malocclusione
e colore dei denti sono stati indicati
come i due fattori più incisivi nell’insoddisfazione per il proprio sorriso
e che influenzano negativamente la
sfera psicosociale. A livello di qualità
della vita, infine, gli impianti dentali,
i trattamenti ortodontici e la terapia
paradontale sono stati associati ad un
miglioramento della qualità della vita
ma, in questo studio, lo sbiancamento
dentale non è stato indicato come fattore in grado di influenzare la qualità
della vita dei pazienti che hanno risposto al questionario. Gli autori, tuttavia,
da una revisione della letteratura,
hanno affermato che su questo tema
i risultati degli studi sono controversi:
alcuni mostrano che lo sbiancamento
dentale ha una forte influenza sulla
percezione della qualità della vita, altri
no. Per tale ragione saranno necessari
ulteriori studi di approfondimento
che comparino la percezione della
qualità della vita prima e dopo il trattamento di sbiancamento dentale su
diversi campioni di popolazione e su
gruppi di età differenti. Le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori di
questo interessante studio sono state
senz’altro che i soggetti che si sono
sottoposti a trattamenti dentali hanno aumentato la confidenza con il proprio sé e ridotto ansie e preoccupazioni riguardanti l’estetica del loro sorriso
e quelle riguardanti aspetti sociali e di
personalità.
La ricerca dal titolo “Personality
traits, psychosocial effects and quality
of life in patients submitted to dental
bleaching” è stata pubblicata su Bonafè et a. BMC Oral Health (2021) 2:7,
Issue 1, January 2021, Pages 508-522.
Per informazioni:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.
gov/33407342
Carola Murari
VOCO GmbH · Anton-Flettner-Straße 1-3 · 27472 Cuxhaven · Germania · Tel. +49 4721 719-0 · www.voco.dental
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